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Nuova prestigiosa installazione per il brand italiano K-array

ExhiboCase History Nuova prestigiosa installazione per il brand italiano K-array

Nuova prestigiosa installazione per il brand italiano K-array

Con il balletto, ispirato a tre noti romanzi di Virginia Woolf, “Woolf Works”, Produzione del The Royal Ballet, Covent Garden, Londra in un’inedita collaborazione con il Balletto scaligero con Regia di Wayne McGregor e Alessandra Ferri come ospite è stato inaugurato con un grandissimo successo il nuovo impianto d’amplificazione del Teatro alla Scala, gestito dai fonici del teatro scaligero in collaborazione con il Sound design inglese Chris Ekers.

Per avere traccia del primo impianto d’amplificazione residente progettato e installato al Teatro alla Scala bisogna risalire al 1992, poi negli anni andato progressivamente in disuso e sostituito da impianti audio dedicati a singole funzioni e mai progettati e installati per una diffusione completa. Allo stesso modo sono state realizzate installazioni provvisorie destinate a singoli spettacoli e gestite con la collaborazione di service esterni.

Nel 2016 è sorta l’esigenza di un impianto d’amplificazione residente ed è stata avviata la progettazione di una soluzione che rispondesse ai requisiti richiesti dal Teatro alla Scala: uniformità di diffusione sonora, flessibilità di utilizzo per le diverse tipologie di spettacolo, semplicità d’installazione, “invisibilità”. L’incarico è stato assunto dal responsabile della fonica del Teatro alla Scala, Sig. Nicola Urru che si è avvalso della collaborazione del suo team. La ricerca del prodotto che soddisfacesse le esigenze tecniche del progetto ha portato all’identificazione nell’italianissimo brand K-array.

Le caratteristiche dell’impianto e delle sue diverse componenti sono stati da prima verificati “sulla carta” e messi a confronto tra i diversi brand presenti sul mercato sino ad identificare in K-array la potenziale soddisfazione tecnica. Alla verifica delle specifiche tecniche relative ai prodotti selezionati hanno fatto seguito prima una serie di test live presso l’azienda in Toscana così come presso la sede di Exhibo SpA (distributore del brand) in Lombardia, successivamente prove di verifica all’interno del teatro milanese, fino ad arrivare alla redazione del progetto tecnico e relativa definizione del budget d’investimento.

All’inizio del 2019 è stata istruita la gara tecnico-economica per l’aggiudicazione della fornitura dell’impianto d’amplificazione, poi aggiudicata a Meeting Project srl.

L’impianto è stato installato dal team dei fonici guidati da Nicola Urru con la collaborazione dei tecnici di Meeting Project, Exhibo e di K-array, collaudato con successo ed utilizzato per la prima volta il 7 aprile in occasione dello spettacolo Woolf Works.

 

Descrizione dell’impianto:

La soluzione adottata da Teatro alla Scala trae vantaggio dalle tecnologie K-array già utilizzate in altri grandi teatri all’italiana come la Royal Opera House di Londra e il Gran Teatro dell’Avana. Dietro espressa richiesta della direzione tecnica del teatro, si è deciso di garantire una soluzione che prevedesse un impianto capace di essere disallestito e riallestito in tempi rapidissimi, seguendo le necessità delle produzioni artistiche.

 

Main System:

Due cluster di 6 metri lineari, posizionati ai lati estremi del palco, composti ciascuno da quattro Python-KP102 e due Kobra-KK102, diffusori line array rispettivamente larghi appena 9 e 6 centimetri, forniscono una copertura sonora estremamente omogenea su tutta la platea e i sei ordini di palchi.

Il segnale di potenza che alimenta gli elementi di questi cluster arriva da quattro subwoofer amplificati della serie Thunder-KMT, da 21” e 18”.

 

Surround:

Quattordici diffusori line array Kobra-KK52 posizionati al di fuori dei palchi, ancorati tramite staffe removibili progettate dallo staff tecnico del teatro, garantiscono gli effetti surround quando previsti dalle produzioni, come accaduto per Woolf Works.

Nascosti nelle architetture del teatro, cinque subwoofer Thunder-KMT12 da 12” completano con le basse frequenze la riproduzione degli effetti surround.

 

Front-fill:

Otto Anakonda-KAN200PLUS, diffusore acustico flessibile modulare unico sul mercato, percorrono per sedici metri l’intero boccascena, formando un fronte sonoro costante ed omogeneo, capace di coprire le prime file della platea.

 

Amplificazione:

L’intera installazione è supportata dalle elettroniche di amplificazione composte da nove subwoofer attivi e dieci finali di potenza a quattro canali della serie Kommander, quest’ultimi collocati in sala regia e controllati a distanza tramite il software K-Framework.

 

Monitor di palco:

Sei stage monitor attivi Turtle-KMR33 sono utilizzati sul palco o dietro le quinte a supporto di artisti o relatori. La loro altezza di poco superiore di dieci centimetri li rende praticamente invisibili.